mercoledì 28 marzo 2012

PLE!!!!



Questo grafico rappresenta il mio PLE ( Personal Learning Environments) , attualmente.
Il PLE è uno spazio digitale che può modificarsi nel tempo: per questa ragione ho utilizzato il termine "attualmente".



Per chiarire meglio il concetto di PLE riporto qui sotto una definizione:
"Un Personal Learning Environment è uno strumento che facilita l'accesso, l'aggregazione, la configurazione e la gestione di esperienze di apprendimento da parte di un individuo." (Definizione PLE)
Vorrei sottolineare, inoltre, di come il PLE sia qualcosa di estremamente personale; per questo motivo ogni persona avrà il proprio PLE in base alle proprie priorità.
Inserisco qui sotto alcuni link per dimostrare la diversità delle priorità:

-PLE N°1
-PLE N°2
-PLE N°3


.....questo forse è un esempio un po' troppo complicato! :-)






























domenica 25 marzo 2012

La magia dell' "OGGETTO"!

Tutto finisce....purtroppo!ormai sto concludendo l'esperienza di tirocinio iniziata circa un mese e mezzo fa e non pensavo assolutamente di affezionarmi così tanto a quei 21 pargoletti che ogni mattina, in un modo o nell'altro, ti trasmettono gioia. Infatti,solo il pensiero di dovergli spiegare il motivo per cui,da un determinato giorno in poi, non sarò più lì con loro, mi mette un po' di tristezza.
Nonostante il dispiacere che puoi avvertire ogniqualvolta termina un' esperienza positiva, questi giorni trascorsi sono stati particolarmente arricchenti per la mia formazione, sia professionale che personale. Il poter constatare sul campo ciò che, a livello teorico, hai già appreso con lo studio, è una soddisfazione veramente grande. Hai infatti la dimostrazione tangibile che gli sforzi, che a volte puoi riscontrare nello studio di una materia,non sempre sono vani e circoscritti al solo superamento dell'esame. L'aspetto sul quale mi vorrei soffermare è l'oggetto transizionale. E' qualcosa di veramente straordinario: non credevo fosse, per il bambino, così indispensabile la presenza dell'oggetto transizionale durante i momenti più delicati della giornata come il distacco dalla figura di riferimento, il sonno e il ricongiungimento. Ero convinta che, qualora al bambino mancasse l'oggetto transizionale, per una qualsiasi dimenticanza, si riuscisse comunque a fargli raggiungere la serenità. Invece ho constato che è quasi impossibile. Mi è capitato di assistere a questo episodio: la bambina in questione ogni mattina è abituata a portare al nido un pupazzo. Quella mattina è arrivata dicendo " dudu non ce l'ho, l' ho lasciato a casa!". Tutta la giornata è stata serena e tranquilla ma nel momento in cui si è avvicinata alla brandina per andare a dormire e si è accorta che il suo pupazzo non ero sotto alla coperta, è rimasta ammutolita. Più volte ha chiesto alle educatrici di ridarglielo (forse pensava fossero state loro a nasconderglielo!)ma ovviamente non potevano soddisfare la sua richiesta. Inoltre, qualsiasi altro pupazzo  le venisse offerto, veniva subito rifiutato. La bambina  è riuscita ad addormentarsi, piangendo, dopo un'ora e mezza, quando di solito impiegava solo 10 minuti. Questo è uno dei tanti episodi, ma è stato, sicuramente, il più toccante.







P.S: vorrei inoltre allegare questo link!Il contenuto è tratto dalla rivista "INFANZIA"...

 


venerdì 10 febbraio 2012


LA TECNOLOGIA NON E' UN SEMPLICE PARCHEGGIO...PER I BAMBINI!


"Hai già guardato troppi cartoni, per oggi basta!"

Quante volte, i genitori, i nonni o la baby sitter, pronunciano questa frase al proprio bambino quando richiede di accendere la televisione? E quante volte si scende a compromessi per evitare che il bambino inizi a piangere disperatamente? "Solo 10 minuti e poi spegni!".

Da 10 minuti si passa a mezz'ora, da mezz'ora ad un'ora ed infine si lascia il bambino per ore davanti allo schermo convincendosi del fatto che: "almeno così sta buono!".

Non sono per niente favorevole a questo modo di pensare. Lo ritengo,infatti, un comportamento poco responsabile da parte dell'adulto;la tecnologia non può sostituire il compito educativo affidato all'adulto. Di questa affermazione,poc'anzi detta, sono pienamente convinta. Con ciò non voglio assolutamente criticare il contributo prezioso che ha apportato la tecnologia nei confronti soprattutto dei bambini affetti da patologie legate all'apprendimento. Ad esempio i bambini affetti da autismo (Tecnologia assistiva per bambini con autismo) o bambini affetti da sordità(la tecnologia a supporto dell'apprendimento nei bambini sordi).... Però si parla di "assistenza" e  di "supporto" e non di "custodia". Sembra una sfumatura banale, ma non lo è affatto. Lasciare in custodia, in questo caso lasciare il bambino in custodia di uno schermo, significa "non partecipare" insieme a lui alla visione di un cartone animato.A mio avviso, la tecnologia dovrebbe essere,in particolar modo per i bambini,un supporto costruttivo, condiviso con la figura adulta. Per questo motivo non condanno la visione dei cartoni animati da parte del bambino...condanno invece il modo in cui molti genitori fanno vedere la televisione ai propri bambini.

Inoltre, i cartoni che vengono trasmessi oggi, sia su Sky sia sul digitale terrestre, sono, a mio avviso, molto costruttivi...e lo affermo proprio perchè ho avuto la possibilità di vederne alcuni.
Infatti il bambino, se supportato, apprende una moltitudine di nuove parole, impara a contare, a riprodurre i versi emessi dagli animali, alcune parole in inglese...
Vi propongo qui alcuni video di cartoni trasmessi su Play House(canale 610 di Sky)...a volte anche su Rai Due...

La Casa di Topolino...





Oppure c'è Handy Manny (Manny Tuttofare) sempre sullo stesso canale...un simpatico ragazzo che, insieme ai suoi attrezzi, ripara qualsiasi cosa!..


 
....guardare insieme anche solo mezz'ora di cartoni animati è molto più educativo di 2 ore di cartoni animati da solo!
Ne sono certa...
...il bambino infatti può chiedere spiegazioni, commentare...e l'adulto,invece, "supporta" il suo apprendimento!






giovedì 2 febbraio 2012

Che cos'è un PLE?



Fino ad ora, ero totalmente ignara di  cosa volesse significare l'abbreviazione PLE(Personal Learning Environments)  e soprattutto a che cosa ci si riferisse.  Tramite una semplice ricerca in rete ho potuto raccogliere alcune informazioni che mi permettessero di comprendere meglio questa sigla, consentendomi poi di riflettere su quello che è il mio PLE. A ragion di quanto ho appena detto, voglio dare la possibilità ad ogni lettore di avere alcune delucidazioni su questo termine; per questo ho pensato di proporvi alcuni link.

a)http://www.elearningeuropa.info/it/taxonomy/term/503;
b)http://cursa.ihmc.us/rid=1209515673765_1866203935_20394/Personal%20Learning%20Environment.cmap;
c)http://www.wbt.it/index.php?pagina=717


Nonostante ciò, sono ancora molto ignorante su questa definizione. Ciò che potrei affermare con certezza è  che il PLE è uno spazio digitale, gestito da colui che l' ha creato, il quale propone tematiche, nella maggior parte dei casi aperte alla discussione.
Se dovessi aprire ora un PLE,sicuramente inserirei riflessioni riguardanti l'infanzia e la fotografia.